Antitesi cromatica amata dagli stilisti e riproposta ogni stagione, i due non colori, l’Alfa e l’Omega, lo Yin e Yang. Il bianco: l’origine di tutti i colori; il nero: l’assenza della luce.
Il binomio bianco e nero è stato vero protagonista nella storia della Moda. Coco Chanel lo fece diventare colonna portante della sua idea di eleganza, si racconta abbia rielaborato nell’uso dei due non colori, il rigore dell’abito monacale e l’esperienza vissuta in infanzia nella congregazione del Sacro Cuore. Così quando madame Coco creò nel 1921 il suo Chanel n°5, la confezione era una bottiglia da farmacia trasparente, l’etichetta? Minimale con sfondo bianco e lettere nere, così come le due iconiche C, che sarebbero diventate poi il logo della Maison.
Con l’Optical Art, corrente artistica newyorkese che fondava i suoi principi sulla cancellazione del colore a favore del bianco e nero, i due non colori iniziarono ad essere espressi attraverso grafismi: damier, righe, vortici e spirali. André Courrèges e Pierre Cardin furono i couturier che assorbirono questa tendenza e la riproposero nei loro abiti.
Nel 1966 Truman Capote diede una festa in maschera, che sarebbe stata ribattezzata dai giornali dell’epoca come “il party del secolo”; il dress code? Bianco e nero, naturalmente. Nella cornice del leggendario Hotel Plaza Capote aveva chiamato a raccolta 540 celebrità dell’epoca tra cui Frank Sinatra e Mia Farrow, Henry Fonda, Andy Warhol, Richard Avedon, Phillip Roth e Arthur Miller.
È pensando al ballo di Capote e a quanto mi sarebbe piaciuto esserci in quegli anni pieni di talento che vi mostro l’outfit del giorno. Il tema? Bianco e nero ovviamente!
I was wearing:
– Blazer bianco vintage
– Strappy Cami Top nero River Island
– Pantaloni fascia laterale Zara
– Décolleté bicolore Zara
– Anello vintage
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