“In una prima impressione, gli altri vedono solo un piccolo campione di voi, una piccola percentuale della vostra vita. Per loro questo rappresenta il 100% di quanto conoscono di voi.. In altre parole, è più probabile che le persone credano che le prime cose di voi che vedono sia la verità” – Demarais & White
Adoro questa citazione perché credo evidenzi bene quanto sia importante l’immagine e quanto indossare l’abito giusto sia un concetto che vada molto al di là del semplice voler apparire e se, fare una buona impressione è importante nella vita di tutti i giorni, lo è ancora di più durante un colloquio.
Sì diciamocelo pure, spesso chi seleziona il personale deve scegliere tra innumerevoli candidati che con ogni probabilità avranno redatto un buon curriculum proprio come noi, diranno di avere grandi capacità, proprio come noi e proprio come noi vorranno fare una prima ottima impressione; per questi motivi è davvero così importante presentarsi al meglio. Da dove partire? Dalla recitazione. Cosa? Sì avete capito bene, come diceva Pirandello ognuno di noi recita una parte e sì, il giorno del colloquio dobbiamo recitare la nostra. Pensate non sia corretto? Il mondo del lavoro raramente lo è, per cui poco importa se la vostra cravatta è sempre con il nodo storto, o se nella vostra borsa la penna viene custodita insieme al bavaglino sporco di vostro figlio o se siete più o meno precisi, organizzati, ordinati o sicuri di voi stessi, per un’ora o forse anche meno dovrete ostentare sicurezza di voi stessi e il vostro abbigliamento dovrà necessariamente aiutarvi.
Non mi soffermerò molto sul dire che in generale il nostro aspetto dovrà essere curato, ordinato e sicuro.. ma forse dovrei.. gli abiti saranno puliti e perfettamente stirati, gli orli perfetti, i tacchi delle scarpe nuovi, se inverno il cappotto non avrà i pelucchi, (per cui non indosserete maglie di angora). Non ostenterete loghi e marchi, sono di cattivo gusto, profumi e dopobarba saranno ridotti al minimo, per favore manicure semplice no a fiori, cristalli e quant’altro possa venire in mente alla vostra estetista, anche il make-up sarà naturale e dai toni neutri. Spegnete il cellulare (sì spegnete.. anche la vibrazione può dare fastidio), sputate la gomma, dritti con le spalle, stretta di mano decisa, guardate il vostro interlocutore negli occhi, non fate la faccia di chi è sotto accusa, è un colloquio per cui fate anche voi qualche domanda (sensata.. già preparatevi prima qualche domanda appropriata), controllate la gestualità, non toccatevi i capelli, il mento e per favore non scrocchiate le dita. Dove mettere le mani? Tenete in mano una copia del vostro curriculum o una penna, schiarite la voce prima di parlare specialmente se avete difficoltà a controllarla.
Bene dopo la mia infinita lista di consigli generali, parliamo dell’abbigliamento vero e proprio: partiamo dai colori: esiste una psicologia dei colori, gli americani lo sanno da tempo (non a caso il colore della divisa di Babbo Natale è cambiata da verde a rosso); qui in Italia siamo un poco più indietro ma non disperiamo. I colori del business sono da sempre blu e grigio, sono colori freddi che rassicurano e trasmettono autorità; difficilmente sbaglierete nello scegliere una sfumatura di questi due colori come capo principale, vanno bene anche i grandi neutri purché non in total look: beige, greige (Armani), bianco, nero, marrone (nelle sfumature molto scure). Vanno bene anche i colori pastello purché non abusati, anche il verde (colore sicuro di sé e fidato).
I colori da evitare? Il giallo (considerato un colore poco serio), l’arancione (considerato un colore sfacciato), il marrone (nelle sfumature più calde, colore della terra poco adatto a schemi urbani), il viola se vi proponete per un lavoro d’equipe (è considerato un colore presuntuoso e individualista).
Ok ora abbiamo i colori; e per il resto? È bene dire che molto dipenderà dal tipo di azienda e dalla posizione per la quale ci siamo candidati, di sicuro non ci presenteremo al colloquio per un posto da segretaria con una Birkin così come non andremo al colloquio per un team di Google con jeans strappati (… è successo davvero). Pertanto se l’azienda è informale non metteremo la cravatta ma il nostro look sarà comunque sobrio, se il nostro è un lavoro creativo sarà necessario far emergere la nostra personalità con giusti accessori e colori, senza però esagerare.
Per l’uomo: giacca, cravatta, pantaloni (calze lunghe possibilmente abbinate al pantalone), indossare sempre la cintura abbinata alla scarpa, camicie (sempre a maniche lunghe) celesti o rigate, evitate i quadri fanno troppo tovaglia da picnic e possibilmente i colli botton down (quelli con i bottoncini, sono sportivi).
C’è chi lo considera da vecchia signora ma il tailleur è per la donna sempre una buona scelta, non a caso il successo del tailleur Armani in America fu decretato dal fatto che le donne in carriera di quegli anni lo considerarono la propria divisa, per cui usiamolo anche a casa nostra: sia con gonna che con pantaloni, scegliamolo con una foggia moderna, va bene anche spezzato, il mio consiglio è quello di non abbandonare la giacca, neanche in estate. Vanno bene anche gonne femminili, bluse e giacche fino alla vita, le gonne sempre sotto al ginocchio, evitare stampe troppo vistose o fiori grandi, tessuti lucidi, preferire tinte unite, evitare pizzi, merletti e ruches, inserti di pelo, gioielli vistosi, bracciali rumorosi e in generale tutti gli eccessi.
La borsa: non mi stancherò mai di dire che spesso è uno degli accessori che attira maggiormente l’attenzione, per cui scegliamola bene, possibilmente in pelle, (costa un po’ di più ma dura in eterno) e di medie dimensioni (evitiamo borchie, strass e frange nello stile Mia Bag per capirci). La nostra borsa sarà assolutamente ordinata (anche se contiene il famoso bavaglino sporco di vostro figlio), riponete penna e fazzoletti di carta in una tasca facilmente riconoscibile.
Per le scarpe l’ideale sarebbe una décolleté con tacco medio in pelle, purché siate a vostro agio sui tacchi, se non siete abituate a indossarli possono andare bene anche le francesine. Non dimenticate l’orologio, dice di voi che tenete alla puntualità anche se lo sanno tutti che l’ora si guarda sull’iphone.
Bene ora siete pronti, un bel respiro, guardatevi allo specchio un’ultima volta: avete qualche dubbio su un accessorio? Toglietelo! La frase abusata “less is more” in questo caso ci sta tutta. Non siete certi che quell’azienda sia così informale come vi hanno detto? Rendete il look più formale. Sono sicura che avrete fatto del vostro meglio, il solo fatto di esservi preoccupati di avere un’immagine appropriata vi rende migliori!