Come acquistare capi vintage e non sembrare vecchie zie

Molte di noi da bambine erano irrimediabilmente attirate dall’armadio della mamma che nascondeva tesori come: giacche alla David Bowie, cinturoni El Charro, foulard Hermes e tanto altro.
Niente di più bello che infilarci nel suo tacco 50 bon ton e con le collane di perle fare le prove davanti allo specchio.
Poi crescendo l’”illuminazione”, perché non approfondire la ricerca dei guardaroba di casa?
In quello di mia nonna e mia prozia c’erano interi negozi svaligiati al loro interno. E’ stata una magia scoprirlo!
Borse in coccodrillo, in lucertola, serpente, guanti lunghi in pelle, colletti in pizzo, pellicce, ombrelli in stoffa, Borsalino…
Non si trattava di una famiglia ricca, ma di persone che negli anni accumulavano il più possibile “cose belle” e alla veneranda età di 90 anni be’ l’armadio non poteva che esserne pieno.
Da lì la mia passione per il vintage è cresciuta sempre di più, andare a Londra a Brick Lane o ai mercatini delle Pulci a Parigi è stimolante e favoloso, i colori, i tessuti, l’eleganza con cui vengono disposti i capi… fino ad arrivare ai mercatini in Italia, dove una volta ho comprato a Milano una giacca di Ferré a 5€, ricordo di aver pagato la giacca in lana rossa nascondendo l’etichetta interna (gigantesca) in modo che non si accorgessero dell’errore madornale di vendere un Ferré anni 70 a soli 5 Euro, cinque!

Urge quindi sapere dopo questa premessa che non esiste un manuale dello shopping vintage, ma qualche aiutino possiamo sempre darvelo, le regole sono poche, ma buone!

– Fare le finte tonte, ovunque vai e con chiunque tu sia.
Mai sembrare una che se ne intende, mai avere un foulard di Hermes casualmente infilato nei capelli perché quel giorno eri un po’ spettinata, mai!
Colui che vende non deve immaginare che tu te ne intenda, che tu collezioni, che tu brami il capo di cui stai chiedendo sbadatamente il prezzo.

Evitare i negozi, vero la merce è più pulita, più ordinata e a volte le taglie sono più semplici da trovare.
Ma vogliamo parlare dell’emozione della bancarella? Della sgomitata con la vicina che anche lei corteggia lo stesso pezzo? Vogliamo parlare dell’effetto bazar non appena si mercanteggia un prezzo?

Portare i contanti, sempre, separati in diversi scomparti della borsa (andate con una shopper della domenica un po’ sgangherata) e nelle tasche del trench in modo che tutto possa costare un massimo di 20€. (Mi fa 20 non ho altro?!)

Ma ora parliamo dell’argomento principale: i capi vintage.

Troppo difficile uscire di casa con in mente il Borsalino panama color crema anni 80 e pensare di trovarlo, la casualità la fa da padrone e dovrete accontentarvi ed entusiasmarvi per i pezzi iconici o semplicemente belli che trovate in quella giornata di shopping.

Il budget è fondamentale, ricordatevi non siete in un negozio, non ci sono certificati, tasse o altro quindi se non è per la Chanel che cercate da sempre, meglio qualche pezzo meno costoso e tornare soddisfatte che tornare a casa con un paio di occhiali Gucci anni 70 pagati un prezzo esagerato che si spezzano la prima volta che li indossate.

Le scelte dovranno essere ben fatte se si tratta di prezzi alti, per quanto riguarda i prezzi bassi, pescate in quei cestoni che magari tra 200 Levis 501 troverete un denim Trussardi che era caduto nel “tutto 10 €”.

Ragazze, per noi amanti del vintage, è fondamentale una cosa, ricordatevela sempre, deve essere il vostro mantra dopo una domenica di mercatini e aver visto Trainspotting o Ritorno al futuro. Tutti vorremmo sentirci Marty McFly ma vi prego, un pezzo alla volta.

Mi spiego meglio:
– Accostate una borsa in coccodrillo con un vestito con colori accesi e moderno, aggiungete una Saint Laurent ai piedi o magari una sneakers e sarete perfette.

– Evitate il concetto “nonna démodé”, quello che conta è non essere mai banali,

– “spalmate” il vostro armadio vintage con il vostro armadio “alla moda”,

– quello che conta è l’originalità non sembrare uscite da un film anni 80, 70 o direttamente da Grease!