Il colore blu è simbolo di eleganza fin dalle origini. Inizia ad essere prodotto come tinta nel medioevo tramite la lavorazione di una pietra pregiata, il lapislazzulo, acquistando così il significato di luce e ricchezza. Non è un caso se nella pittura sacra il manto della Vergine è sempre dipinto di blu. Questa regalità viene adottata anche dai re di Francia a partire dal Settecento, che scelgono il blu nel guardaroba delle occasioni formali e vengono imitati dall’aristocrazia: da qui l’allure di nobiltà di questa tinta, che ancora oggi dà a chi lo indossa un tocco chic.
Il blu è un tono freddo, malinconico, come le ombre che calano la sera. Per questo suo carattere crepuscolare viene celebrato dai poeti romantici, come Goethe che veste di blu il suo giovane Werther. Nei primi del novecento Picasso vive una fase artistica detta Periodo Blu, in cui dipinge tele quasi monocromatiche nelle quali il colore descrive al meglio l’emarginazione dell’umanità che viene rappresentata.
Il blu che gli stilisti hanno scelto per quest’inverno comunica vibrazioni più positive, perché si declina nei toni accesi del cobalto. Lo abbiamo visto sfilare abbinato al nero, in un connubio che sfata il mito che queste due tinte non possano essere indossate insieme. Ecco alcuni esempi dalle passerelle:
Alberta Ferretti esalta la regalità del colore con materiali e dettagli pregiati, come il velluto e la pelliccia. Anche da Fendi, Karl Lagerfeld mixa i due colori creando fantasie astratte su capi in pelle o pelliccia. Da Kenzo invece il blu è abbinato a stampe floreali e geometriche su mini giacche dai volumi arrotondati con i bordi in tessuto nero. Michael Kors propone l’accostamento nero-blu in numerose varianti: parka oversize abbinati a vestiti aderenti, miniabiti con dettagli in pelle, ampie gonne portate con felpe e completi anni ottanta con giacche dalle spalle ampie.