Lo scorso 24 ottobre si è spenta Deborah Tuberville, un pilastro per la fotografia di moda moderna. Vogliamo omaggiare la sua malinconica, fiabesca e misteriosa fotografia ripercorrendo brevemente la sua vita e la sua carriera.
Deborah Lou Turbeville nacque a Stoneham, Massachusetts, il 6 luglio 1932. (Molte fonti citano l’anno 1937 o 1938.) Si è trasferita a New York, dove è stata assistente e modella per il noto stilista Claire McCardell. Ha ricoperto la posizione di fashion editor per Harper Bazaar e Mademoiselle.
Iniziò a fotografare da sola nel 1960, e nel 1966, partecipò ad un workshop di sei mesi organizzato dal fotografo Richard Avedon e l’art director Marvin Israel. “Se non fosse stato per loro due, non avrei preso la mia fotografia sul serio”, disse la signora Turbeville al Times Magazine nel 1981.
Nel 1975 Ms. Turbeville podusse per Vogue (Bathouse series, Vogue – 1975) un’immagine che sarebbe diventata – secondo The Indipendent nel 1933 – “una delle più celebri fotografie di moda degli ultimi 50 anni”.
Negli anni si occupò di servizi pubblicitari per Ungaro, Sonia Rykiel, Valentino, Yohji Yamamoto e Comme des Garçons, e di editoriali per Harper’s Bazaar, Vogue e New York Times Magazine.
Lo stile delle sue fotografie è fatto di immagini e atmosfere graffiate e sfocate, di colori tenui e brinati, di paesaggi spogli e desolati che lasciano in chi le guarda un profondo senso di misteriosa confusione.
I suoi scatti rimarranno per sempre nella memoria di chi ama la fotografia di moda, perché si tratta di fotografia ai massimi livelli.